

EUGENIO SCHIAVO, “Ottavo repertorio di poesia italiana contemporanea” (Arcipelago Itaca Edizioni)
L’autore conversa col curatore della rassegna Daniele Ricci
Improvvisazione musicale di Alberto Mariotti
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
L’autore
Dico di me stesso di essere un ossimoro vivente (“Eugenio” “Schiavo”).
Sono nato a Fano il 7 novembre 1947. Ho vissuto in diverse città: da bambino a Piacenza e Macerata, poi a Fano la maturità classica, quindi ad Urbino la laurea in Farmacia nel 1970 in Farmacia. Assistente a Biochimica in Urbino, poi a Ferrara e a Genova.
L’amore per la lettura, praticata fin dalla tenera età, non mi ha mai abbandonato.
Una volta sposato, ho abitato diversi anni a Taranto, dove ho una figlia.
Da Taranto, ogni tanto andavo a Urbino per la seconda laurea in Scienze Biologiche.
L’amore per Urbino mi tenta (quello per la moglie m’abbandona) e ci ritorno insegnando alla Scuola Media “Montefeltro” Matematica e Scienze. La scuola era a tempo pieno, fu un’esperienza importante, eravamo un gruppo di insegnanti molto affiatati.
Con gli amici d’Urbino Maria Lenti, Gualtiero De Santi e Umberto Piersanti demmo vita al Circolo culturale “Arturo Massolo” con cui organizzammo eventi prestigiosi.
Lo studio della filosofia, che ho continuato dal Liceo, mi portò ad iscrivermi a Filosofia e fu preziosa l’amicizia con diversi professori. Non mi laureo perché mi viene fatta una proposta che non si può rifiutare: divento responsabile a Milano, per una società di consulenza, di tutto il settore della formazione e giro per l’Italia. A quel tempo il mio motto era: “Fatemi fare le cose che non so fare”. Il lavoro era gratificante in tutti i sensi. Purtroppo la società salta e mi ritrovo senza lavoro. Per fortuna avevo dato una caparra per l’acquisto di una libreria e casa editrice a Urbino, che ritorna spesso nella mia vita. Da lì nascono con alcuni studenti il progetto di una bella rivista, Profili letterari, e con una ragazza, molto amata, un figlio.
Intanto cresce la mia abilità in cucina: amo cucinare, mi rilassa e considero la cucina, oltre ad un laboratorio di chimica e fisica, un atto d’amore.
Ritorno ad insegnare fino alla pensione. Poi di nuovo a Fano, muore mio padre e assisto mia madre fino alla sua morte.
Comincio ad organizzare eventi culturali: La Cage Philosophe presso la “MeMo Mediateca Montanari” e, con Merco Florio, costituiamo La stanza della poesia creando “Incursioni poetiche”.
Scrivo poesie, vinco un concorso e alcune sono pubblicate su Ottavo repertorio di poesia italiana contemporanea per Arcipelago Itaca; altre sono sulla rivista on line Filobus66 curata da Merco Ferri. Inoltre pubblico una plaquette, Carta con acquaforte di Giordano Perelli, e recensioni su mostre di amici artisti. Direi d’essere un “curioso flâneur”.
E continuo, continuo…
Le poetesse e i poeti salutano la primavera.
Rassegna di incontri con autori delle Marche e dell’Emilia-Romagna con letture di testi originali
Organizzato e promosso da Circolo Culturale Bianchini.